lunedì 8 novembre 2010

paure post volo

mi aggiro sola e stanca nell'aeroporto di Madrid in cerca del mio gate.

ho largo anticipo e mi guardo attorno in cerca di qualche negozio interessante che mi porti un po' di Spagna, che di Madrid, ahimè, ho giusto visto la metropolitana, l'albergo e il teatro in cui ho lavorato in questi due giorni di trasferta.
che mi sarei fatta così volentieri un giro per vedere almeno la Cattedrale, qualche sala del Prado...
niente, mi vivo in silenzio la frustrazione malefica di essere così vicina a tanta bellezza e non potermela godere.

sono dunque lì, a zonzo tra negozietti che di autentico non hanno nulla, e mi avvicino al gate già pullulante.
volo in ritardo.
il tempo di attesa lascia il posto a fantasie, pensieri, propositi di studio, di miglioramento, di pulizie drastiche in casa, tanto che due tre cose me le appunto pure in un quaderno (invano temo...)

finalmente ci fanno salire sull'aereo.
con sorpresa (volo alitalia) nonostante i posti siano tutti occupati, mi viene assegnato il sedile accanto all'uscita di emergenza sopra l'ala sinistra.
una fila di tre, di cui io sono l'unica occupante.

mi guardo intorno dapprima soddisfatta, allungo le gambe, mi stiracchio, allargo le braccia, appoggio la borsa nella poltrona accanto.
poi un pensiero nuovo si insinua nel cervello.
dunque, se io sono qui, e succede qualcosa, come minimo devo essere in grado di aprire il portellone al mio fianco.
lo scruto con attenzione e imprimo nella mente le due istruzioni fondamentali di apertura.
mi rilasso, metto le cuffiette e accendo un po' di musica sull'ipod.
non l'avessi mai fatto!
mi passa accanto uno steward allampanato e biondo e mi fa cenno di togliere le cuffiette.
perché?
me lo ripete due volte.
non fiato e eseguo l'ordine.
nel frattempo il simpatico video alitalia inizia la pallosa spiegazione di come allacciare-slacciare cinture, azionare mascherine d'ossigeno et cetera.
il mio cervellino si mette veloce in movimento.
ha ragione il bel biondone!
sono seduta qui, in questo maledetto posto strategico; non posso fregarmente della comunità non ascoltando come salvare eroicamente tutti i passeggeri del volo Madrid-Roma in partenza in ritardo dall'aeroporto di Madrid!
spalanco gli occhi e memorizzo: giubbotto salvagente sotto la poltrona, uscite di emergenza tre, i bambini da aiutare in caso di ammaraggio (ammarraggio? ma stiamo scherzando??? che poi dicono alle donne di togliere le scarpe con i tacchi, mi guardo i miei stivaletti con il fondo in gomma e decido che nel caso, io non me li tolgo).
ho gli occhi a palla per non perdermi nulla delle istruzioni.

l'aereo inzia il rullaggio.
il simpaticone spilungone si siede sulla fila opposta alla mia sul sedile apposito e oltre ad allacciare la cintura inguinale di cui siamo tutti provvisti, il furbone si mette pure due cinture che partono dalle spalle.
perché lui si, ed io no?
anche io voglio le bretelle! se devo salvare i passeggeri, tanto quanto lui dal suo lato destro, per diritto di uguaglianza voglio lo stesso trattamento sul mio lato sinistro!

mi irrito e pensieri funesti mi ronzano in testa: aerei che cadono, gente che brucia, che scappa, che muore, che si butta in acqua, che esplode in aria.
accidenti, ma proprio ora mi doveva venire fuori questa paura così ben celata per anni?
non posso fare a meno di continuare a studiare il biondone super allacciato al suo sedile e carpirne i segreti.
un gesto nervoso, un tic, una preghiera sussurrata a fior di labbra...
ecco, anche lui ha paura del decollo!
aahhhh, andiamo bene!

l'aereo guadagna velocità e leggero, per modo di dire, stacca l'ombra da terra.

rimango in tensione ancora qualche minuto, poi come una donna navigata riaccendo il mio ipod e chiudo gli occhi con indifferenza.
paura di volare? io?
ma stiamo scherzando???

2 commenti:

  1. tranquilla..è così per tutti!
    l'aereoporto di madrid poi è un cvero labirinto!
    annika

    RispondiElimina
  2. E' successo anche a me (non a Madrid), poi mi son detta che di norma dai disastri aerei non si salva nessuno e non credo a causa della disattenzione durante le istruzioni di salvataggio. Allora, mi son fatta bastare quelle che ormai so già dopo innumerevoli voli.

    RispondiElimina

dicono la loro: