sabato 20 novembre 2010

stanchezza

l'idea appare fulminea, come un lampo luminoso nello sguardo, mentre gli occhi si appannano nel paesaggio latteo che scivola fuori dal finestrino del treno.

arturo.
l'isola di arturo.
penso - siamo quello che viviamo. siamo quello che respiriamo, quello che impariamo, che vediamo.
e siamo quello che leggiamo -

Arturo, amatissimo, è il libro che mi ha educata alla bellezza della solitudine, della scoperta, dei rapporti difficili.

in questo viaggio di ritorno da torino mi torna in mente quell'atmosfera antica e di tramonto estivo del libro della Morante.
la stanchezza mi avvolge come un cappotto caldo.
rannicchiata al mio posto ripenso al concerto di ieri sera.

vorrei raccogliere alcuni momenti:
il camerino freddo e l'abito da sera gelato sulla pelle nuda.
la gentilezza degli orchestrali.
la tensione e gioia che condizionava ogni mio gesto.
la fretta di truccarmi, di fare i vocalizzi per poi scoprire di aver più tempo di quello immaginato.

entrare sul palcoscenico.
bella.

attaccare il primo suono.
sentire la voce tremare e non potere fermarla, per un fremito interno incontrollato.

rilassare la tensione tuffando il mio sguardo in quello del direttore che mi sorride fiducioso.

il pubblico, a pochi metri.

sentire la distanza delle pareti del teatro, misurandola con la voce.

infine lo sciogliersi dell'applauso e quella voglia irrefrenabile di volere ricominciare tutto daccapo. ora. un'altra volta.

ritorno me, arturo, laura.
ritorno nella mia isola contenuta, fatta di piccole cose.
un folletto di bosco. solitario.

in questo viaggio di ritorno un mal di testa pesante mi toglie le forze.

esistono fiori malati. fiori morti. fiori sfioriti.
che fiore sono oggi?
fermati treno. fermati qui in mezzo alla campagna.
desidero solo scendere, dimenticare le borse e correre sulla terra brulla ricoperta di brina.
via. andare via. stendermi in un campo in mezzo al niente e guardare il cielo.
farmelo entrare tutto quel cielo. negli occhi e nella bocca.
sono un fiore vuoto.

vuoto.

3 commenti:

  1. sai che l'isola di arturo è uno dei miei romanzi preferiti? è un piccolo mondo fantastico che mi ricorda tanto la mia infanzia! è bellissimo dev'essere saper cantare.
    spero tuto ok.
    un bacio
    v

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  2. ciao Vale,

    anche per me l'isola di arturo è stato uno dei libri preferiti letti da giovanissima. penso di averlo riletto mille e mille volte.
    si, tutto ok. molti pensieri in testa e responsabilità che crescono.

    un bacio a te cara. L

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  3. Bellissima coincidenza: L'isola di Arturo è stato il mio libro di formazione tra i quindici e diciotto anni. Sono andata spesso a Procida, per trovare quei luoghi. Ed è proprio su quell'isola che ho ricevuto il regalo più bello della mia vita.

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