domenica 22 gennaio 2012

Un anno fa, un ricordo lieve.

Sono stata alle terme con un amico e sua figlia.
- lei è bellissima e dentro i suoi appena conquistati dieci anni gioca a fare la grande, con un filo di lucidalabbra, gli occhi da cerbiatta e i vestiti apparentemente messi a caso, invece frutto di una ricercata e sofisticata moda che spopola tra i giovanissimi -

la giornata era miracolosa, come solo qui in liguria ne ho vissute: clima mite nonostante fosse gennaio, cielo azzurro spalancato e il sole che sfacciatamente illuminava ogni cosa.

il complesso termale moderno si trova sulle colline accostato ad un fiume.

ci siamo arrivati in macchina ed eravamo preoccupati di trovare chiuso, o che non facessere entrare i minorenni.

fortunatamente tutto è filato liscio, e in pochi minuti ci siamo trovati a sguazzare nell'acqua termale calda profumata di una grande piscina.

ma non è di questo che mi preme scrivere.
ma di ciò che è accaduto alla fine, nel prepararci per il ritorno a casa.

la mia giovane amica ed io eravamo insieme negli spogliatoi stranamente deserti e prima uno sguardo, poi uno sbuffo, poi un gesto maldestro nell'infilare i pantaloni nello zainetto, non ho impiegato tanto tempo a capire che aveva bisogno di aiuto.
il sole è entrato all'improvviso e ha scaldato le piastrelle verdi chiare dove appoggiavano i nostri piedi umidi.
senza dire nulla, con dolcezza le ho preso l'accappatoio, l'ho aiutata con la doccia, aiutata ad asciugarsi, le ho piegato le cose bagnate, recuperato mutandine, calze, infilato maglia, pantaloni, passato scarpe, spazzolato e asciugato i capelli.
me la sono cullata come fosse una figlia. una giovane figlia della primavera.
e lei si è lasciata fare, appoggiandosi alla forza delle mie braccia esperte come un gattino si lascia lavare con cura dalla mamma gatta.




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